Uno degli strumenti di cui si avvale l’istituto è la narrazione.
All’interno dei percorsi formativi l’incontro con la vita dell’altro permette di accedere ai suoi significati e alle sue attribuzioni di senso, che talvolta, per essere riconosciuti, hanno bisogno di essere trasformati in narrazione, in racconto che si dipana e restituisce un ritratto di sé alle persone. Per questo all’interno dei percorsi formativi e d’aiuto si utilizzano racconti costruiti sul lavoro dell’equipe, sui temi delle relazioni, dei conflitti e dei percorsi di crescita umana.
Lo strumento della narrazione è inteso come un vestito cucito su misura che avvalora l’intervento professionale degli esperti poiché essendo fondata sulla metafora, essa è rappresentazione simbolica che racconta e descrive la realtà, rendendone più fruibili e accessibili i significati.
Le storie creano unità e continuità con gli eventi della memoria, restituiscono dignità alle parole della nostra vita.
È possibile ascoltare le storie attraverso racconti scritti appositamente o attraverso libri scelti e romanzi di formazione dedicati a specifiche tematiche, nei quali è possibile riconoscersi.
Le storie ascoltate e lette insieme rifondano il modo di comunicare e rinforzano i legami importanti, sono il terreno condiviso dove l’ascolto e la parola si incontrano.
In particolare l’attitudine alla parola poetica dei bambini viene esplorata e vissuta nei laboratori espressivi che si svolgono all’interno dell’istituto, in quanto parola spontanea e densa di significati, parola da scoprire, riconoscere e donare; la poesia come esperienza di sé che è donata al mondo.
Le due pubblicazioni curate da Ilaria Marchetti e Costanza Duina, Il mare di Amì, sto